Il Restauro › la ruggine

La bestia nera delle auto d’epoca è da sempre la ruggine. L’ossidazione della lamiera in queste vecchie signore la fa da padrona e, partendo dall’interno degli scatolati, pian piano mangia tutta la scocca.



La ruggine può essere:

-superficiale quando la lamiera non è ossidata in profondità. Può essere rimossa anche meccanicamente con facilità e non compromette l’integrità della struttura.

-profonda quando l’ossidazione penetra lo spessore della lamiera, assottigliandola. Rimuoverla sarà più difficile, una volta eliminata la superficie della lamiera non è più liscia ma presenta varie imperfezioni, irregolarità e raramente qualche minuscolo forellino che tuttavia possono essere “rimediati” con fondi riempitivi e stucco. Sarà meno resistente alle sollecitazioni meccaniche, pur mantenendo una buona integrità strutturale.



esempio di ruggine superficiale (sulla sinistra) e di ruggine profonda (sulla destra) in corrispondenza del foro della valvola della camera d'aria del cerchio ruota.

 

-passante quando l’ossidazione ha perforato la lamiera che presenterà, nella migliore delle ipotesi, tanti piccoli fori del tipo “scolapasta”. Diminuisce notevolmente la resistenza meccanica a discapito dell’integrità della struttura metallica. Eventuali riparazioni con stucchi o vetroresina, anche se validi da un punto di vista estetico, avranno sempre come risultato strutture deboli e soggette nel tempo ad ulteriori riparazioni, in quanto il materiale riempitivo tenderà a staccarsi dalla superficie metallica.

Quando l’ossidazione raggiunge la fase successiva ed al posto dei tanti forellini abbiamo delle vere e proprie “tane” di ruggine o buchi di notevoli dimensioni, la lamiera è compromessa e va necessariamente rimpiazzata con altra nuova.

 

ruggine passante


Spesso coesistono delle situazioni intermedie dove, ad esempio sulla lamiera dello stesso sportello, tratti con ruggine superficiale si alternano ad altri con ruggine profonda o anche passante, specialmente in corrispondenza delle giunzioni e dove due lamiere sono state sovrapposte. In questi casi si può togliere le parti compromesse e fare delle “toppe” saldate con lamiera nuova, oppure tagliare via tutto il pezzo risaldandocene uno nuovo, se si ha a disposizione un ricambio. Con l’esperienza migliora la capacità di analisi e scelta del tipo di intervento da effettuare, in base alla situazione che abbiamo davanti. A volte alcune scelte possono essere condizionate dal tempo necessario e dalla spesa da sostenere. Ad esempio i lavori di lattoneria sono di difficile esecuzione ed i bravi battilastra sono rari e costosi perciò spesso si ricorre a rapide stuccature e verniciature di lamiere parzialmente compromesse di fatto, però, “raffazzonando“ la vettura anziché restaurarla.

 

 



La ruggine può essere asportata in vari modi:

-meccanicamente tramite carta vetrata, dischi abrasivi per molatrice, spazzole metalliche e mole da usare a mano o da applicare al trapano, lime ecc. ecc. In carrozzeria viene usata la sabbiatrice, che permette risultati professionali.

-chimicamente tramite prodotti decapanti, di solito a base di acido fosforico (o ortofosforico) che scioglie la ruggine. Tra questi abbiamo ad esempio il Remox (da non confondere con il Rimox che è un convertitore), il Rustop (versione solo decapante), il Ruginox (decapante+convertitore) ma si può usare direttamente l’acido fosforico (acquistabile anche in flaconi da 1 litro concentrato al 70%) sulla lamiera ossidata, dopo averla in ogni caso abrasa meccanicamente. Questi decapanti si fanno agire una mezz'ora evitando che si asciughino completamente, poi vanno risciacquati e neutralizzati (ad esempio con acqua e bicarbonato). Se la ruggine è persistente bisogna ripetere l'operazione, sfregando con una spazzola metallica. Personalmente, dopo l'ultima applicazione di Remox, io preferisco ripulire la parte con acetone evitando l’acqua che può innescare nuovi processi di ossidazione. Dopo il decapaggio la lamiera va subito asciugata e trattata con primer anticorrosivo evitando di lasciarla nuda ed esposta all’umidità. La sinergia della spazzola meccanica e del decapante da buoni risultati, ma non professionali come la sabbiatura.

 

 



La ruggine può essere trattata con:

-convertitori quali il Neofer, Ferox, Antox che non asportano la ruggine ma la trasformano in una crosta nerastra verniciabile. Poco efficaci, da usare in presenza di poca ruggine dopo abrasione meccanica della parte metallica. Io preferisco non usarli.

-blocca-ruggine come il Fidoil, Owatrol oil, Owatrol C.I.P., Rust Oleum 769, che hanno la proprietà di inglobare la particella di ruggine arrestando il processo di ossidazione. I primi due hanno funzione di finitura, gli ultimi due sono dei veri propri fondi compatibili con i successivi passaggi di stuccatura e verniciatura.

Esistono poi prodotti ibridi che hanno funzione sia decapante che di convertitore, uno è il Ruginox che inizialmente scioglie la ruggine ma, se lasciato agire 1 giorno, quella rimanente la converte in uno strato verniciabile.


La ruggine può essere prevenuta con:

-antiruggine o anticorrosivi che non asportano né trattano la ruggine, ma ne prevengono l’insorgenza isolando la parte metallica dall’umidità. Devono dunque essere applicati sulla lamiera perfettamente pulita dall’ossidazione. Ne esistono di vari tipi, a partire dal classico antiruggine sintetico grigio “da banco” al buon prodotto zincante ma anche all’ottimo fondo epossidico, perfetto anche come ancorante.

-protettivi a base di cera da spruzzare all’interno degli scatolati, contenenti sostanze grasse che isolano la lamiera dall’umidità.

Esiste poi un primer zincante della Saratoga che è un crossover tra il convertitore e l’antiruggine, in quanto in un solo passaggio neutralizza l’ossidazione ed isola la parte. Non l’ho mai utilizzato ma credo che, più che applicarlo sulla ruggine, possa risultare utile in presenza di lamiera non perfettamente ripulita e solo con qualche traccia di ossidazione.